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La palpebra cadente, nota anche come ptosi palpebrale, è un disturbo che colpisce l’occhio e può avere diverse cause. Questa condizione può influire sulla vista e sull’aspetto estetico, creando disagio e problemi di autostima. In questo articolo esploreremo le possibili cause della palpebra cadente, i sintomi che la caratterizzano e le opzioni di trattamento disponibili.
Perché la palpebra cala? Le cause
Ci sono diverse ragioni per cui una persona può sviluppare una palpebra cadente. Uno dei fattori più comuni è l’invecchiamento, che provoca un indebolimento dei muscoli che sollevano la palpebra superiore. Altre cause possono includere lesioni agli occhi o alle palpebre, malattie neuromuscolari come la miastenia grave, disturbi della tiroide, tumori palpebrali o anche interventi chirurgici passati il cui esito è stato discutibile.
I sintomi della palpebra cadente e come riconoscerla
I sintomi della palpebra cadente possono variare in base alla sua gravità. In alcuni casi, la caduta della palpebra può essere così lieve da non causare alcun sintomo evidente, mentre in altre persone può ostruire parzialmente o completamente il campo visivo. Alcuni sintomi comuni includono la sensazione di pesantezza o fatica agli occhi, affaticamento visivo, difficoltà nella chiusura completa dell’occhio colpito, visione doppia o ridotta e un aspetto estetico indesiderato, nonché la forte difficoltà ad applicare del trucco.
Come curare la palpebra cadente: i trattamenti
Il trattamento della palpebra cadente dipende dalla causa sottostante e dalla gravità del problema. Se prima, in molti casi, il solo approccio terapeutico era quello chirurgico, al giorno d’oggi è possibile utilizzare anche la medicina estetica.
La Blefaroplastica non chirurgica è un trattamento non invasivo realizzabile tramite l’utilizzo di un micro-radio bisturi, l’E.A.S.T. HP, che corregge le imperfezioni cutanee: rimuove completamente il cedimento palpebrale e perioculare, uniforma la pelle e diminuisce le rughe. Si basa sulla tecnica del plasma exeresi, ovvero agisce sfruttando la ionizzazione dei gas presenti nell’aria per generare un arco elettrico. L’energia si propaga all’interno del derma formando dei piccoli canali, che consentono un’immediata contrazione e riorganizzazione delle fibre di collagene, formazione di nuovo collagene di tipo III, rinnovamento del tessuto epidermico e riparazione del tessuto.
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