Quali sono i primi segnali dell’invecchiamento cutaneo? Qual è la differenza tra antirughe e anti-età? L’assottigliamento e la minore capacità di protezione, la comparsa di melasmi, l’evidenziazione delle occhiaie, la secchezza e la perdita di tono e colorito. Tali conseguenze sono dovute alla riduzione del numero e dell’attività dei fibroblasti, alla degradazione di collagene ed elastina, all’azione dei radicali liberi e al rallentamento delle ghiandole sebacee. Vediamo insieme i rimedi offerti dalla medicina estetica.
I tipi di invecchiamento cutaneo
L’invecchiamento cutaneo può essere provocato da fattori ambientali (o estrinseci) o dal tempo che passa. Nel primo caso dipende da radiazioni UV, fumo, alcool, inquinamento, cattiva alimentazione e sostanze irritanti. Nel secondo caso influiscono fattori genetici – quindi ereditari – e ormonali, che si definiscono cronologici (o intrinseci). Dunque, l’invecchiamento della pelle è la somma di due componenti, il cronoaging e il photoaging. L’uno è dovuto a processi metabolici e l’altro ai raggi solari e alle scorrette abitudini.
Anti-età o antirughe? Siero o crema?
La differenza tra anti-età e antirughe dipende da un semplice fattore: se le rughe sono comparse oppure no. Se l’imperfezione non si è ancora presentata, è bene prevenire la sua insorgenza. Quando invece la pelle è matura e quindi le rughe hanno già fatto capolino, va applicata la crema antirughe. Entrambe le tipologie vanno scelte ad hoc in base alle proprie esigenze di età e tipo di pelle. Siero e crema possono essere utilizzati entrambi e tutti i giorni. Sono prodotti complementari perché il siero, che va applicato prima, veicola i principi attivi della crema enfatizzandone i benefici.
I principi attivi
Nel migliore dei casi, le creme antirughe contengono estratti naturali, vitamine e acido ialuronico. Stimolano la produzione di collagene e favoriscono il rinnovamento delle cellule. Rassodano, idratano, nutrono, rimpolpano e contrastano i segni dell’invecchiamento. Svolgono un’azione preventiva, antiossidante e antimacchie. La differenza tra le diverse età sta nelle caratteristiche specifiche delle pelle. Dalla pubertà si inizia con una skincare delicata, invece dai trent’anni è bene scegliere un prodotto anti-age. Ciò consiste nel passare da una crema idratante a una più nutriente, rimpolpante e stimolante a livello proteico. Dai quarant’anni in poi le azioni devono essere più intensive per riempire i solchi cutanei. Dai cinquanta si opta per la scelta di trattamenti che diano effetti energizzanti, rinnovatori e ridensificante.
Il ruolo della Medicina Estetica
Se l’antirughe leviga e riduce l’inestetismo già esistente – cercando di nasconderlo – l’antiage offre altri benefici preliminari. Ci sono, però, trattamenti di Medicina Estetica mirati al ringiovanimento e al mantenimento di una pelle idratata, soda, elastica, luminosa e di colorito omogeneo. Per iniziare, ne citiamo tre. La biorivitalizzazione rallenta efficacemente il naturale processo degenerativo cutaneo. Restituisce la fisiologica idratazione, risolleva e distende i tessuti donando compattezza e, quindi, attenuando le rughe. La radiofrequenza, grazie al calore emesso, contrae le fibre di collagene che si riposizionano e conferiscono un aspetto tonico e compatto alla cute. I fili di trazione interessano le aree che hanno perso tonicità e in cui è più evidente il cedimento, agendo anche dove non è possibile aumentare i volumi. Riduce, ridefinisce, delinea, distende e solleva.
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